recensione a “Malgrado voi”
di Giuseppe De Bellis
Quotidiano dei lavoratori
27 maggio 1979
Se un ‘difetto’ bisogna trovare nel fotolibro di Scuro (ed uno almeno è d’obbligo trovarlo) è probabile che consista nella limitatezza del pubblico (‘audience’ verrebbe voglia di scrivere) in grado di poter afferrare a pieno le emozioni ed i significati delle sue immagini: sono foto fatte ‘dall’interno’ del movimento, foto in gran parte scattate ‘ad uso e consumo’ del Movimento di Bologna assolutamente altro da un reportage, da un documento giornalistico. Chi non ha vissuto abbastanza direttamente questi ultimi anni bolognesi potrà certo consumare questo libro alla profiqua ricerca di atmosfere, di profumi, di omofonie, ma non potrà immergersi a fondo nella ‘privatissima’ storia che esso racconta.
«La nostra (storia), fatta di tenerezze, scritte sui muri, cortei gioiosi e militari, tensioni, rimane nostalgico ricordo, per alcuni neanche consavevole memoria»: le immagini di Scuro sembrano le puntuali pietre miliari di questa frase (di Benecchi): sono le pedine di un gioco di incastri, che riporta alla luce le suggestioni e le paure dell’avventura bolognese. Un libro, in sintesi, che dovrà subire differenti usi a seconda che venga guardato da chi a Bologna, ‘c’è stato in mezzo’ o da chi, a Bologna, non c’era o se c’era, dormiva.