La Comunità di Taizé è una comunità cristiana monastica ecumenica fondata nel 1940 da Roger Schutz, meglio conosciuto come frère Roger. Ha la sua sede nel piccolo centro di Taizé, in Francia, nei pressi di Cluny. Il progetto di fondare una comunità ecumenica è emerso in un periodo di grande divisione tra i cristiani. Frère Roger, con la sua visione innovativa, cercava di aprire delle strade che portassero alla riconciliazione e alla fine delle lacerazioni che separano i cristiani. Questo progetto ha attratto molte persone, in particolare giovani, in cerca di spiritualità e di un senso di appartenenza. Dopo la fase di contestazione del 1968 in Francia, il numero di giovani che arrivavano a Taizé è aumentato considerevolmente, poiché molti di loro cercavano una nuova fede e nuove motivazioni per affrontare le sfide del mondo moderno.
Il Sessantotto aveva messo in discussione il mondo degli adulti, con forti ripercussioni anche sulle chiese cristiane. In questo contesto, la comunità di frère Roger nel 1970 lanciò la proposta di un Concilio dei giovani, un evento che avrebbe riunito giovani provenienti da tutto il mondo per discutere di temi filosofici, spirituali e sociali. Nei 4 anni programmati per la preparazione del concilio, la partecipazione fu clamorosa. La “disordinata” gioventù degli anni ’70, una vera marea umana, si riversò a Taizé. La collina fu attrezzata con tende e coperte per accogliere tutti, con diverse migliaia di giovani presenti ogni settimana dell’anno. Fino a 40.000 giovani erano contemporaneamente presenti nell’agosto 1974, data di inizio del Concilio dei giovani. Questa affluenza non solo dimostrò la capacità attrattiva della comunità, ma evidenziò anche le motivazioni profonde che spingevano i giovani a Taizé: cercavano connessione, spiritualità e un modo per esprimere le loro idee in un contesto di apertura e dialogo.
Il Concilio dei giovani si rivelò un evento cruciale per il movimento ecumenico, permettendo di instaurare un dialogo tra diverse tradizioni cristiane. Durante questi incontri, i partecipanti non solo riflettevano sulla loro fede, ma si confrontavano anche su temi attuali come la pace, la giustizia sociale e i diritti umani. Esse divennero un’importante occasione per i giovani di esprimere le proprie speranze e preoccupazioni in un mondo in rapida trasformazione.