Scritto da: Cristiano Governa e Ambrogio Lo Giudice
Regia: Ambrogio Lo Giudice
Produzione: Genoma Films, 2021
Bologna, Piazza Maggiore, 18 giugno 2021
Anteprima del docufilm work-in-progress sui cinquant’anni del DAMS
Andate a lavorare: soggetto
Alice ha tredici anni e sta cercando un suo misterioso compagno giochi, di nascondino per la precisione. Nel tentativo di sfuggire ad Alice, il ragazzino si è infilato nel portone di Strada Maggiore 34, la prima sede del DAMS. Del ragazzino si sono perse le tracce, ma nel giardino del palazzo Alice incontra uno strano custode (il Cappellaio) che la invita a seguirlo in un misterioso viaggio all’interno di quelle che sono state le sedi del DAMS. Il viaggio, a quanto pare, la condurrà a ritrovare il ragazzino scomparso e, al contempo, sarà una piccola-grande occasione per conoscere la storia del DAMS e incontrare alcuni dei suoi protagonisti.
Andate a lavorare: note di regia
In questa docufilm, con uno svolgimento che prende spunto idealmente da “Alice disambientata”, lavoro scritto da Gianni Celati con gli studenti del DAMS negli anni ’70, vogliamo raccontare l’idea stessa del DAMS. Raccontando la sua storia, ma non solo, cercando l’anima di un progetto unico e originale. Le sue certezze e le sue contraddizioni, che in qualche modo diventano la sua forza. La mancanza di confini, la multimedialità, la sperimentazione, la ricerca nei misteri dell’arte, della musica e dello spettacolo, che non sono scienze esatte, che hanno infinite sfumature.
Vogliamo raccontare la “sana follia” dei suoi iscritti, il loro spirito di avventura, nell’intraprendere un viaggio pieno di scoperte, pieno di porte aperte, ma proprio per questo indefinito ed eccitante. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, dove si entra in un mondo e si esce in un altro e ogni mondo è una conoscenza nuova, per lo spirito, per l’anima, ma anche per il corpo. Vogliamo raccontare l’“odore” del DAMS, non tanto le sue strutture, che cambiano e cambieranno, ma quella sensazione che conoscono bene gli studenti, di esser saliti su un treno che farà di te un viaggiatore e non un passeggero. Un viaggio nel quale la meta conta tanto quanto il panorama, che avrà le stesse forme dei tuoi sogni e sarà fedele alla tua identità. Il tutto visto attraverso gli occhi di una ragazzina, che rappresenta la fantasia, la curiosità, il desiderio di conoscere, di crescere, di provare esperienze nuove, di confrontarsi con la creatività.
Un’opera, per raccontare un’idea che avrà fra i suoi pionieri Renato Barilli, Furio Colombo, Umberto Eco, Giuliano Scabia, Gianni Celati, Luciano Anceschi, Ezio Raimondi, Tomás Maldonado, Paolo Fabbri, Luigi Squarzina… E studenti, diventati protagonisti della vita culturale del nostro paese e non solo, dai compianti Andrea Pazienza e Roberto “Freak” Antoni, a Roberto Grandi, Eugenia Casini Ropa, Pino Cacucci, Patrizio Roversi, Enrico Scuro, Paolo Soglia, Igor “Igort” Tuveri, Paolo Fresu, Fabio Testoni, e tanti altri, fino ad alcuni protagonisti del DAMS del presente. Un’opera di ricerca storica e di indagine sull’attualità, legate dalla fiction, che vuol rispondere sostanzialmente a due domande:
Cosa c’era di speciale in quell’idea? E perché tutto è accaduto a Bologna?