Festival Internazionale di Fotografia: Photo Open Up
Padova, 21 settembre – 27 ottobre 2019
Un paese di dialoghi e conflitti.
L’Italia vista dai fotografi dell’agenzia Grazia Neri
Padova, Galleria Cavour, 21 settembre – 27 ottobre 2019
a cura di Carlo Sala
La mostra Un paese di dialoghi e conflitti presenta per la prima volta un’ampia selezione di pezzi che testimoniano l’attività della Grazia Neri, una delle più prestigiose agenzie fotografiche europee del Novecento fondata a Milano nel 1966 che ha continuato la sua attività fino alle soglie del nuovo millennio. L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo detentore del Fondo Grazia Neri (composto da circa 800.000 pezzi) che per l’occasione è stato oggetto di un lavoro di studio riguardante (secondo la catalogazione originale dell’agenzia) i faldoni Archivio gruppi e manifestazioni, Divi e divine e Personaggi. La rassegna vuole indagare la storia e i mutamenti sociali dell’Italia lungo gli anni Sessanta e Settanta attraverso gli scatti di alcuni dei più importanti fotoreporter nazionali di quel periodo e di alcuni autori stranieri che gravitavano nel Belpaese.
Il percorso espositivo si snoda attorno al tema del dissenso, della manifestazione e del singolo che si solleva per cambiare la società raccontando le contestazioni studentesche e operaie del 68′ e gli anni di piombo.
Nello scorrere della mostra emerge il ritratto di una nazione sospesa tra vita popolare (i moderni quartieri di periferia, le famiglie emigrate a Milano e Torino dal meridione), lavoro e nuove forme di svago, dove stanno mutando profondamente i costumi e gli stili di vita. A concludere l’esposizione sono quelle immagini rivolte ai magazines popolari che raccontavano il lato più spensierato dell’Italia, tra divi del cinema e personaggi televisivi, ma anche figure intellettuali come Italo Calvino, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini.
La mostra, per mantenere un carattere filologico e per rendere il pulsante mondo dell’agenzia, è composta da una pluralità di materiali come stampe fotografiche, provini con appunti di lavoro, diapositive e perfino alcuni catalogatori originali per evocare la struttura stessa dell’archivio che Grazia Neri – come si evince dalle sue parole – riteneva di primaria importanza e foriero di riflessioni: «Su avvenimenti storici (…) mi piaceva dopo un certo periodo rivedere le immagini che avevo a disposizione grazie alla divisione dell’archivio. E’ incredibile quanto spesso la scelta delle foto che riteniamo minori cambi radicalmente nel tempo: sappiamo di più dell’avvenimento? Abbiamo visto altre foto? Comunque succede». I materiali, diventano così dei ‘simulacri’ capaci di raccontare al fruitore un mondo della fotografia analogica soppiantato dall’avvento dell’immagine digitale globale.
In mostra: Jerry Bauer, Romano Cagnoni, Carla Cerati, Giliola Chistè, Giambattista Chiodi, Tano D’Amico, Dino Fracchia, Giovanni Giovannetti, Roberto Grazioli, Uliano Lucas, Marcello Mencarini, Toni Nicolini, Edoardo Prando, Roberto Schezen, Enrico Scuro, Mark Edward Smith, Theo A.P. van Houts e Paolo Zappaterra.