Protest, Popular Culture and Tradition in Modern and Contemporary Western Europe
Editors: Favretto, Ilaria, Itcaina, Xabier (Eds.)
Palgrave Studies in the History of Social Movements, London, 2017
Sfida la distinzione convenzionale tra forme di azione collettiva preindustriali e post-1789
Affronta in modo esaustivo la storia della protesta europea dal XIX al XXI secolo Esamina gli usi, i significati, le immagini, le funzioni e le rinascite dei movimenti di protesta nel discorso politico europeo contemporaneo
Finti funerali, sfilate di effigi, imbrattamenti di uova e pomodori, sbattimento di pentole e teatro di strada del Carnevale, incendi dolosi e saccheggi: tutte queste forme di azione apparentemente arcaiche sono state caratteristiche regolari della moderna protesta europea, dal XIX al XXI secolo. In un ampio quadro cronologico e geografico, questo libro analizza gli usi, i significati, le funzioni e le riattivazioni dell’immaginario, del comportamento e del linguaggio popolare nell’azione collettiva moderna.
Gli autori esaminano il ruolo di attori della protesta diversi come contadini, movimenti liberali, partiti nazionalisti e separatisti, anarchici, lavoratori, studenti, attivisti di destra e movimento per la giustizia globale. I cosiddetti repertori tradizionali sono stati a lungo descritti come residui e obsoleti. Questo libro sfida la distinzione convenzionale tra forme di azione collettiva preindustriali e post-1789, che continua a operare come una potente dicotomia nella comprensione della protesta, e getta nuova luce su rituali e performance simboliche che, sebbene scarsamente comprese e decifrate, sono parte integrante del nostro repertorio di protesta. (Google Traduttore)
Challenges the conventional distinction between pre-industrial and post-1789 collective forms of action
Deals comprehensively with the history of European protest from the 19th to 21st centuryExamines the uses, meanings, imagery, functions, and revivals of protest movements in contemporary European political discourse
Mock funerals, effigy parading, smearing with eggs and tomatoes, pot-banging and Carnival street theatre, arson and ransacking: all these seemingly archaic forms of action have been regular features of modern European protest, from the 19th to the 21st century. In a wide chronological and geographical framework, this book analyses the uses, meanings, functions and reactivations of folk imagery, behaviour and language in modern collective action.
The authors examine the role of protest actors as diverse as peasants, liberal movements, nationalist and separatist parties, anarchists, workers, students, right-wing activists and the global justice movement. So-called traditional repertoires have long been described as residual and obsolete. This book challenges the conventional distinction between pre-industrial and post-1789 forms of collective action, which continues to operate as a powerful dichotomy in the understanding of protest, and casts new light on rituals and symbolic performances that, albeit poorly understood and deciphered, are integral to our protest repertoire.