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- 2017
Sit-In via Rizzoli
16 marzo 1977
I sindacati convocano alle 16 in piazza Maggiore una manifestazione unitaria “contro la violenza”. Partecipano oltre centomila persone, provenienti da tutta l’Emilia. Le parole d’ordine sono: ordine, sicurezza democratica e libertà. Il sindaco Zangheri promette di riprendere il dialogo interrotto tra la città e gli studenti, ma con l’esclusione e la denuncia dei “fautori della violenza”. Auspica che la lotta democratica porti “al loro isolamento e alla loro sconfitta”. L’imbocco della piazza è presidiato da un servizio d’ordine di sindacalisti e attivisti del partito comunista.
Nell’attigua via Rizzoli circa diecimila giovani effettuano un sit-in in onore di Francesco Lorusso e per riaffermare la presenza del Movimento nella città. In seguito il lungo corteo si sposta in piazza dei Martiri, dove Giovanni Lorusso, fratello dello studente ucciso, al quale non è stato concesso di intervenire in piazza Maggiore, legge un breve discorso. Il giovane chiede a tutti coloro che sono scandalizzati per le violenze e le distruzioni dei giorni precedenti “di riflettere e di scegliere tra le vetrine e la vita umana” e dichiara che l’omicidio di Francesco e l’occupazione militare della città sono atti non solo contro gli studenti, ma contro tutti i cittadini democratici. Bologna Online
“Gli studenti si sono organizzati per controinformare la cittadinanza con un volantinaggio capillare nei vari quartieri e fabbriche. Alle ore 14 i compagni si sono concentrati in Via Rizzoli, mentre fallivano le ultime trattative per l’intervento di Giovanni Lorusso (fratello di Francesco) alla manifestazione contro la violenza organizzata da Cgil Cisl Uil in Piazza Maggiore.
Mentre iniziava il sit-in, il servizio d’ordine del sindacato e del PCI si é schierato in forze all’imbocco della piazza, mentre le vie laterali erano presidiate dalla polizia. Durante il sit-in, Giovanni Lorusso ha letto l’intervento che avrebbe dovuto fare dal palco: in Via Rizzoli eravamo circa 10.000 ad esprimere con slogan e canti le nostre posizioni (“Gui e Tanassi sono innocenti siamo noi i veri delinquenti”).
Al termine della manifestazione di Piazza Maggiore, gli studenti si sono mossi in corteo coinvolgendo molti cittadini e operai che erano rimasti fino ad allora in piazza. Il corteo di circa 15.000 persone si é diretto in Piazza dei Martiri, dove é stato letto nuovamente il discorso di Giovanni”.
(documento del Collettivo di controinformazione del movimento)