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- 2015
Enrico Scuro, nato nel 1952 a Taranto, a 20 anni per amore si trasferisce a Bologna e si iscrive al Corso di laurea in Discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo (DAMS) dell’Università di Bologna. Studi di fotografia e laurea con Italo Zannier.
Fotografo free-lance per Grazia Neri negli anni settanta, ha lavorato in seguito nel settore televisivo.
Ha collaborato con Linus ed altre riviste.
E’ stato “il fotografo del Movimento del’77 a Bologna”, lo sguardo ‘da dentro’ di quegli anni difficili e complessi.
Nel 2007 digitalizza e mette online il suo archivio fotografico tirandolo fuori da un oblio di oltre venti anni.
Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la sua immagine del chitarrista sulla scalinata è stata invitata a rappresentare i giovani italiani degli anni settanta nella mostra ufficiale dell’evento: Fare gli Italiani 1861-2011. 150 Anni di Storia Nazionale.
Sempre nel 2011, entra in Facebook ed è subito un happening mediatico che porta al volume I Ragazzi del ’77, che con più di 1200 foto, corredate da migliaia di commenti, riflessioni, ricordi, racconta un’epoca del passato con gli occhi del presente.
Ha pubblicato
Ha fornito immagini per decine di libri tra cui
Tra i libri/cataloghi di mostre
Tra le mostre
Sue immagini sono state utilizzate per installazioni, spettacoli teatrali e documentari.
Sue immagini sono conservate o in esposizione presso collezionisti ed enti museali
Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, grazie al progetto Immagini d’autore come opere e come fonti per la ricerca storica, contenente 98 fotografie dell’Archivio, è tra le vincitrici del bando “per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Questo Archivio partecipa al progetto Bologna Fotografata.
Bologna Fotografata è un grande archivio pubblico di immagini della città che, partendo dal nucleo originale presente nelle collezioni della FONDAZIONE CINETECA DI BOLOGNA, si è arricchito via via ed è ora a disposizione di cittadini, studiosi, ricercatori, professionisti, studenti e curiosi.