Piazze reali e virtuali per ricordare il ’77
di Sergio Rotino
L’Informazione – Il Domani
16 gennaio 2012
A volte è il caso a creare l’evento. Come postare su Facebook una foto scattata nel 1977 in piazza VIII agosto, con Dario Fo che parla dal palco al termine del Convegno sulla repressione. Sotto di lui, una marea infinita di persone. A perdita d’occhio. Settembre del 1977, postato per gli utenti di Facebook il 5 febbraio 2011.
Dalla piazza reale alla piazza virtuale, l’affollamento si fa presto simile. Le persone si taggano a centinaia. Così inizia questo gioco della memoria, attivato da Enrico Scuro, che posta altre foto, interi album fotografici, e in cambio riceve commenti, pezzi di storia, ricordi di un anno che sfugge a ogni catalogazione, vuoi politica vuoi antropologica, per la sua unicità. Li riceve da persone che abitano sotto le stesse mura di allora o sono lontane chilometri e chilometri. Alla fine, davanti alla marea di taggati, chiede a tutti loro di aprire gli album privati e di condividere le immagini in loro possesso riguardanti quell’anno. Il raccolto è straordinario, come straordinario resta il fatto che migliaia di persone continuino a riannodare il filo dei ricordi, a dire “c’ero anch’io”, a saldare il loro vissuto dentro quel ’77 bolognese al vissuto di altri creando quanto possiamo definire una storia “dal basso”, compiutamente vera.
Da qui nasce il libro di Scuro, I ragazzi del ’77. Una storia condivisa su Facebook (Baskerville-Sonic Press, pp. 527, euro 45), creato con la collaborazione di Marzia Bisognin e Paolo Ricci. Libro enorme in tutti i sensi. Per i materiali raccolti (se abbiamo contato bene, solo le foto sono 1272, provenienti da oltre 600 persone) come per lo spaccato umano di straordinaria espressività che esce fuori dai commenti. «Un libro di immagini, di storie, di storia, di esseri umani, di gioia, di corpi, di facce, di anime, d’avventure» lo definisce Bruno Giorgini proprio su Facebook. La parte bella del ’77, aggiungiamo in chiosa, di un periodo incontenibile, affollato di eventi, di possibilità e di incontri oggi impensabili. Fra persone che, forse, si ritroveranno dopo tanto tempo proprio per la presentazione del volume domani alle 18 da Librerie coop Ambasciatori, quasi un anno dopo la partenza di questa avventura. Insieme a Scuro interverranno Luca Alessandrini, Pino Cacucci, Michele Smargiassi, Filippo Scozzari e gli editori Maurizio Marinelli e Oderso Rubini.
Per quanto così appaia a una prima lettura, I ragazzi del ’77 non è un libro che vuole indulgere nel “comeeravamonismo”, tanto meno scavare nei motivi che hanno reso epocale quel periodo. No, l’operazione compiuta da Scuro è più vicina al riappropriarsi della dimensione aperta della piazza com’era intesa una volta: uno spazio aperto dove tutti si possono incontrare, scambiarsi opinioni, ricordi. Si è fatto «un rammendo della memoria, e lo si è fatto pubblicamente» scrive con precisione Bisognin nella introduzione. Lo si è fatto anche con leggerezza, quella materia oggi così difficile da trovare in commercio eppure ancora disponibile. Basta saper guardare oltre il proprio naso.
![Piazze reali e virtuali per ricordare il '77 1 Libro I Ragazzi del '77](https://enricoscuro.it/wp-content/uploads/2012/01/Ragazzi-500.jpg)
I ragazzi del ’77
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