TORINO – Officine Grandi Riparazioni
Realizzazione:
Comitato Italia 150 e Città di Torino
Dal 17 marzo al 20 novembre 2011
“Celebrare l’anniversario dell’Unità del nostro paese non è un rito retorico. Non possiamo come Nazione pensare il futuro senza memoria e coscienza del passato […] quello resta un patrimonio vivo, cui ben si può attingere per ricavare fiducia nelle virtù degli italiani, nel loro senso del dovere comune e dell’unità, e nella forza degli ideali”.
GIORGIO NAPOLITANO
Messaggio di fine anno, 31 dicembre 2010
La mostra fa parte di Esperienza Italia 150, il grande calendario di appuntamenti che Torino e il Piemonte offrono al Paese per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Fare gli Italiani non è una esposizione celebrativa, né una semplice successione di date e avvenimenti. Saremo noi, gli Italiani, i veri protagonisti della mostra. Noi, con le nostre differenze e le nostre tradizioni, con i nostri volti e le nostre voci.
Un lungo racconto per ritrovare quei momenti che ci hanno avvicinato e fatto stringere insieme in un sentimento comune, quei momenti in cui abbiamo sentito veramente di appartenere a un unico popolo, un’unica nazione.
Fare gli Italiani è un allestimento multimediale che si sviluppa lungo 10 mila mq, una grande narrazione che parla i linguaggi tipici di ogni epoca: la pittura e la scultura, la carta stampata, la fotografia, la voce della radio, le immagini del cinema e della televisione, fino alle più recenti comunicazioni in rete.
La mostra prende la forma di un territorio da esplorare fatto di molteplici percorsi possibili, come molteplici furono le idee e i centri politici del Risorgimento – da Torino a Palermo, da Napoli a Milano – e come molteplici furono le diverse fisionomie culturali di coloro che pensarono e si adoperarono per l’Unità nazionale: Cavour e Vittorio Emanuele II, ma anche Cattaneo, Mazzini, Garibaldi, Gioberti e D’Azeglio, insieme a tanti altri.
Il percorso espositivo di Fare gli Italiani si sviluppa su due livelli complementari, uno posto a terra, l’altro in altezza.
Il primo, la corrente, è un filo cronologico che ci accompagna lungo tutta la visita: seguendo la successione delle date, verranno ripercorsi tutti gli avvenimenti che hanno segnato il nostro essere italiani. Dalla politica, all’economia, dalla cultura alla scienza, senza tralasciare le grandi imprese sportive.
Ma il cuore della mostra è costituito dalle isole tematiche che hanno il compito di esprimere e di indicare quali sono stati i fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli Italiani. Attraverso i fondali dei teatri d’opera, simbolo del melodramma che fu uno dei linguaggi prevalenti nell’Ottocento, si aprirà un vero e proprio paesaggio dell’Italia preunitaria, premessa di ogni tappa successiva.
Un percorso che ha il passo solenne di una “processione” o il ritmo sognante di un viaggio in treno, passando attraverso il cigolio degli ingranaggi di una fabbrica, il vociare di un’aula scolastica, il clamore di una manifestazione. Vi sono infatti isole tematiche dedicate alla Scuola, alla Chiesa, ai Mezzi di trasporto, alle Fabbriche, alla Partecipazione politica.
Non manca una riflessione sulle Migrazioni: sul nostro presente di paese che ospita, ma soprattutto sul nostro passato che ha visto uomini e donne lasciare il territorio nazionale, oppure spostarsi dal Sud al Nord, dall’ Est all’Ovest, nel contesto di un continuo cambiamento economico del paese.
Sono guardati con attenzione i diversi luoghi che hanno portato masse di italiani ad incontrarsi: le grandi fabbriche che hanno avvicinato milioni di persone, le trincee della Prima Guerra mondiale; le Campagne, un universo fatto di chiaroscuri, vitale ed arretrato al tempo stesso; i Mezzi di comunicazione di massa e i fenomeni dell’unificazione linguistica e culturale; l’esplosione dei Consumi.
Ma non sono trascurati gli aspetti più ambigui della nostra storia: le tragiche vicende della Seconda Guerra mondiale; o il dramma della criminalità organizzata.
Rimarranno negli occhi molte immagini della nostra identità e della nostra storia ma anche una fotografia dell’Italia odierna: dell’agricoltura specializzata e della rete di piccole e medie imprese; l’Italia multiculturale; ma anche l’Italia delle Forze Armate impiegate in missioni di pace; l’Italia del volontariato e della Protezione civile a soccorso delle vittime di tutte le catastrofi naturali.
Rimarrà in ciascun visitatore l’interrogativo: siamo riusciti, e in che misura, a “fare gli Italiani”? Ognuno avrà, con questa mostra, gli strumenti per dare una risposta.
Curatori scientifici
Walter Barberis e Giovanni De Luna
Consulenti
Aldo Agosti, Piero Bevilacqua, Paolo Cozzo, Antonio Gibelli, Giovanna Ginex, Nicola La Banca, Salvatore
Lupo, Vittorio Marchis, Marco Meriggi, Massimo Negri, Edoardo Novelli, Stefano Pivato, Pier Paolo Poggio, Vanessa Roghi, Simonetta Soldani, Maddalena Tirabassi, Mario Virano
Direzione artistica
Paolo Rosa
Progetto Grafico
Magutdesign
In collaborazione con:
Teatro Stabile di Torino, Rai, Touring Club Italiano, Cinecittà Luce, Teatro Regio di Torino, Museo Nazionale del Cinema, Fondazione Torino Musei – GAM Torino, Agenzia Ansa