Copertina dello studio storico:
Il movimento del 1977 in Italia
di Luca Falciola
Carocci editore, 2015
In tutto il mondo l’esperienza del Sessantotto si è esaurita entro la prima metà degli anni Settanta, di fronte al tramonto delle ideologie e al riflusso nel privato.
Invece in Italia, nel 1977, una generazione di militanti di sinistra ha creduto ancora nella possibilità di una rivoluzione e ha messo in atto un estremo tentativo di sovvertire la società. Ne è scaturito un movimento in bilico tra l’esaltazione e il superamento della politica, aperto a spericolate contaminazioni culturali e capace di audaci sperimentazioni creative, ma anche indissolubilmente legato a dottrine e pratiche violente, tanto da inaugurare la fase più buia degli “anni di piombo”.
Il movimento del 1977 attende ancora un’analisi sistematica, oltre a lasciare aperti interrogativi che sono ineludibili per capire e finalmente storicizzare gli anni Settanta. Il volume ricostruisce – per la prima volta con rigore scientifico e sulla base di un’imponente ricerca archivistica e documentaria – il contesto di crisi nel quale maturò questo ciclo di protesta, i riferimenti intellettuali che ispirarono la mobilitazione, la visione del mondo e le rivendicazioni dei contestatori, gli schemi interpretativi che favorirono l’escalation violenta, la reazione delle istituzioni e la dialettica tra movimento e organizzazioni armate clandestine.
Luca Falciola
È assegnista di ricerca in Storia delle istituzioni politiche presso l’Università Cattolica di Milano. Ha ottenuto un dottorato in Storia (Università Cattolica-Sciences Po Paris), è stato Post-doctoral Fellow alla Yale University (Program on Order, Conflict, and Violence) ed è stato Visiting Fellow alla Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University. Le sue ricerche indagano fenomeni di contestazione, violenza politica e terrorismo.